sabato 12 novembre 2016

Wladimiro Benvenuto, 1925-1945

(Fratelli Benvenuto) - 
Benvenuto Wladimiro di Guido, Treviso, classe 1925
Partigiano Combattente - Brg. Bavaresco - Div. Sabatucci
Croce di Guerra al Valor Militare
Caduto il 29 aprile 1945, a Treviso
Nel corso di scontro a fuoco nei giorni della liberazione, catturato con le armi in pugno da reparto SS, veniva fucilato
Operaio - avv. professionale       (Elio Fregonese, 1997)


N.B. La grafia ufficiale del nome, come si trova nel foglio matricolare e nell'atto di morte, è Vladimiro


Ulteriori informazioni tratte dal foglio matricolare
Benvenuto Vladimiro, classe di leva 1925, matricola 38611, Distretto di Treviso
Alla visita di leva (28 giugno 1943): residente a Treviso, Via Santa Bona Nuova 65
Figlio di Guido e di Pessotto Amalia; nato il 1 febbraio 1925 a Treviso
Statura: m. 1,58 - torace m. 0,81
Arte o professione: "operaio telegraf."
Titolo di studio: Prima Industriale
Deceduto in Villorba il 29 aprile 1945 (certificato di morte del comune di Villorba, 10.7.1946)

Un'azione partigiana di Vladimiro Benvenuto "Gavroche"


Alcuni dei fatti d'arme cui parteciparono i fratelli Ugo e Vladimiro Benvenuto, nomi di battaglia
Iano e Gavroche, in una minuta di preparazione del Diario storico della brigata Bavaresco.
 (Aistresco, ID 124, n. inv. 010, fondo Caporizzi, fasc. Carteggio relativo ai giorni dell'Insurrezione).
L'azione di Gavroche nel diario storico definitivo si troverà al numero 67; quella di Iano al n. 70;
in entrambi i casi verrà citato il solo nome del comandante "Sparviero" (Corrado Vanin).
(Cfr. Diari storici online, pp. 401-402).
Trascrizione del fatto d'arme cui partecipò Vladimiro - Gavros [sic] :
«11=1 45= Verso le ore 19,45 nel crucivia del capitello che porta a Povegliano veniva
disarmata una pattuglia Tedesca composta di cinque uomini e di stanza a villa Elsa di Paderno,
dove [in questa occasione] si recuperava due pistole MASCIN e tre fucili Muaser con circa 300 colpi
(prendeva parte a questa azione Sparviero, sandro [Alessandro Zanini], Gavros
».



Wladimiro Benvenuto faceva parte dei nove partigiani che — partiti da Porto di Fiera la sera del 27 aprile 1945, al comando di Italo Buttazzoni — erano diretti verso il Montello in missione recupero armi.
Catturati la sera stessa dalle SS nella curva che, provenendo da via Trento, immette al centro storico di Villorba, i nove furono trattenuti come prigionieri nelle scuole elementari. Otto di loro, all'alba di domenica 29 aprile 1945, furono fucilati al muro del cimitero del paese.
La squadra di patrioti viaggiava su un camioncino FIAT 18BL della ditta Fermi & Mazzon (autotrasporti e officina con sede presso il fiume Storga affluente del Sile) guidato da Alerame Zanin, l'unico del gruppo a cui fu risparmiata la vita, perché disarmato.


Comune di Villorba, 7 maggio 1945: compilazione Atto di Morte
Nel modulo fascista dell'ufficio anagrafe Vladimiro Benvenuto (di professione radiotecnico) è registrato come appartenente alla "razza ariana".
A presenziare alla compilazione e a sottoscrivere l'Atto sono il padre Guido e Tullio Brugnera. [Correttamente: panettiere il primo e tappezziere il secondo].


Vladimiro Benvenuto: particolare dell'atto di morte, Comune di Villorba.
« [...] Il giorno Ventinove del mese di Aprile dell'anno millenovecentoquarantacinque
[...] all'alba [...] nei pressi del Cimitero di Villorba è morto Benvenuto Vladimiro dell'età di anni venti,
di razza ariana, residente in Treviso, radiotecnico, che era nato a Treviso da Guido e da Pessotto
Amelia casalinga residente in Treviso, e che era celibe».
Ricorda la sorella Lucia: «Wladimiro lavorava in un negozio di radio, riparava radio. Il negozio si
trovava in via Indipendenza a Treviso. Nell'angolo della strada c'era una piccola botteghetta che riparava radio.
Era già un po' di tempo che lavorava là». (File 16120203, 12:28)

Onoranze funebri in Duomo per i fratelli partigiani Ugo e Wladimiro Benvenuto.
Articolo su  "Rinascita", l'organo del CLN trevigiano - Sabato 2 giugno 1945.
Trascrizione
Due fratelli caduti per la libertà

La famiglia Benvenuto di S. Bona Nuova ha donato per la causa della liberazione dell'Italia dallo spietato tedesco e dal deprecato fascismo, le esuberanti giovinezze di due suoi figliuoli: Ugo e Wladimiro, rispettivamente di 22 e 20 anni, che i compagni di fede e di lotta, conoscevano sotto il nome di battaglia di Jano e Gavroche. 
Nella domenica 29 aprile, quando ormai l'alba della liberazione sorgeva nella nostra città, i due fratelli cadevano sotto il piombo del feroce nemico: l'Ugo presso Santa Maria del Rovere in combattimento con reparto tedeschi, il Wladimiro a Villorba, dove veniva fucilato con altri ostaggi. 
"I compagni nel fiero rimpianto traggono dal loro sacrificio la luce che illumina, sprona e feconda il cammino".
A cura della Federazione provinciale trevigiana del Partito Comunista Italiano, questa mattina alle ore 8, nella Cattedrale è stata celebrata una solenne commovente ufficiatura di suffragio. 
Davanti all'altare del Beato Enrico, era stato composto il tumulo coperto da un drappo adorno di molti fiori.
Presenziavano al mesto rito oltre i congiunti, una larga rappresentanza di compagni di fede, di volontari della Libertà, amici e conoscenti dei due eroici Caduti e della loro famiglia. L'arciprete della Cattedrale mons. Giuseppe Cuzzato ha celebrato la Messa seguita dalla benedizione e dall'assoluzione al tumulo.
Terminata la funzione i volontari, i compagni di fede, le altre rappresentanze, insieme con i familiari dei due martiri, si sono recati al Cimitero comunale maggiore per deporre sulle tombe di Ugo e Wladimiro Benvenuto, il pietoso omaggio floreale.
Dopo alcune parole di reverente saluto alla sacra memoria dei Caduti, pronunciate da un rappresentante del Partito Comunista, la commovente cerimonia ha avuto termine.


Funerali dei partigiani Ugo e Wladimiro Benvenuto,
(Da ''Volti e luoghi della Resistenza trevigiana'', PCI Treviso, 1979, p. 90)

Cartoncino listato a lutto distribuito dai ''compagni '' (del Partito comunista italiano
e della lotta di resistenza) in ricordo dei caduti partigiani
fratelli Benvenuto Ugo e Wladimiro, di Santa Bona - via Bindoni.
(Collezione privata del partigiano "Pluto" // Stampa - Soc. an. Longo & Zoppelli - Treviso)

Croce al valore militare di Wladimiro Benvenuto,
partigiano fucilato dalle SS in fuga a Villorba il 29 aprile 1945.
(Archivio privato fam. Lucia Benvenuto)

Motivazione della croce di guerra

Benvenuto Wladimiro 
di Guido e Pessotto Amelia
[...]
Alla memoria
Energico animatore della resistenza e valoroso partigiano combattente, otteneva incarichi di fiducia e di comando malgrado la giovanissima età. Sempre primo nelle imprese più rischiose, condusse a termine con brillanti risultati numerose azioni di pattugliamento e di sabotaggio.
Catturato con le armi in pugno e condannato alla fucilazione, immolava generosamente la sua esistenza alla causa della libertà.

Treviso, 28/29 aprile 1945
Decreto 2 febbraio 1966 - G. U. 144/66

La scheda di Wladimiro Benvenuto nell'elenco dei caduti della brigata Sabatucci.
(Archivio Istresco, b. 24)
Dopo la guerra...

Ricorda Lucia Benvenuto: «E dopo diverso tempo è arrivata una lettera dalla Germania. Avevano trovato il portafoglio di mio fratello Wladimiro e hanno chiesto a mio papà se voleva procedere, se voleva far denuncia contro quelli che gli avevano ucciso il figlio. E mio papà, poverino, era stufo. E ha detto: “Quello che è stato è stato, basta, non facciamo più niente”». (File 16120203, 05:00)

* * *

Oltre alla via ufficiale dedicata dal comune di Treviso ai fratelli Ugo e Wladimiro Benvenuto (nel quartiere di Fiera), anche i giovani del Centro sociale occupato Django hanno voluto ricordare i due patrioti dedicando loro sinbolicamente una piazza all'interno dell'ex caserma Piave (via Monterumici - Treviso), nel 70° anniversario della Liberazione.


''Nel 70° anniversario gli antifascisti trevigiani''
La targa del piazzale dedicato ai fratelli Ugo e Wladimiro Benvenuto
dai militanti del Centro sociale occupato Django  (ex caserma Piave, Treviso).

Per l'occasione il Cso Django ha pure recuperato altre notizie, che qui riportiamo, tratte dalla loro pagina Facebook:

«GLORIA AI MARTIRI DELLA LIBERTA’
Ugo e Wladimiro Benvenuto, figli del partigiano Guido, combattente tenace della Resistenza, per la Libertà. Dal padre conobbero i figli l’asprezza della lotta.
Per lungo tempo operarono assieme i fratelli Ugo e Wladimiro, compagni al primo sorgere delle Brigate Partigiane, inseparabili combattenti nelle azioni a Valdobbiadene, durante il rastrellamento del Cansiglio dove particolarmente si distinsero.
Miro [Wladimiro] rincuorando i compagni alla lotta, organizzandoli durante i pericolosi ripiegamenti.
I compagni di quei giorni li ricorderanno sempre, non potranno non ricordarli.
Quando ormai si profilava splendida la fine di tanto patire, come uniti furono nella vita, uniti li volle la morte.
Ugo, ferito il 27 aprile, nel mentre conduceva a termine un’azione di recupero armi a Santa Maria del Rovere, decedeva all’ospedale il 29 aprile.
Miro fu catturato assieme ad altri compagni a Povegliano, da un numeroso gruppo di SS, e vigliaccamente assassinato nel medesimo giorno in cui moriva il fratello.
Chi assistette all’esecuzione di quegli inermi, disse che mai vide di fronte alla morte un comportamento così fiero e sereno.
Siano per noi questi nostri Caduti, oltre il ricordo, esempio di vita.
(“La Nuova Strada – Settimanale dell’ANPI provinciale di Treviso”, Treviso 24 aprile 1947)

NOTA
Guido Benvenuto era un fornaio originario di Mira, primo di quattro fratelli, tutti comunisti. Negli anni trenta fu per un periodo segretario provinciale a Treviso del Partito Comunista clandestino.
Partecipò alla Resistenza come partigiano.
Nel dopoguerra, sino agli anni cinquanta, fu Consigliere Comunale a Treviso.
I partigiani assalirono il 27 aprile 1945 l’ex Fonderia di Santa Maria del Rovere, difesa da soldati tedeschi, per impadronirsi delle armi e dei viveri lì ammassati. Durante questa operazione fu ferito a morte Ugo Benvenuto.
Un altro scontro ci fu il 29 aprile nella vicina Caserma Salsa, occupata dai tedeschi che minacciavano di farla saltare in aria. Era infatti colma di armi e di esplosivo ad alta potenzialità. I partigiani riuscirono con una violenta sparatoria a disperdere i guastatori tedeschi, che si ritirarono».


- (Pagina dedicata al partigiano al partigiano Wladimiro Benvenuto) -

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