sabato 12 novembre 2016

Giorgio Merenda, 1927 - 1945

Un giovanissimo "Merenda Giorgio di Ottaviano''
(Archivio privato del nipote Fabrizio Galeotti)
Merenda Giorgio di Ottaviano,
Treviso, classe 1927
Partigiano Combattente - Brg. C. Battisti -
Div. M. Grappa
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Caduto il 29 aprile 1945, a Vedelago
Volontario in una pattuglia di punta, lanciandosi all'attacco di un reparto di SS tedesche, in strada S. Marco, rimaneva ferito e moriva poche ore dopo
Studente - 3. liceo     (Elio Fregonese, 1997)





Atto di morte. Stato civile del comune di Treviso

L'atto ufficiale di morte di Giorgio Merenda stabilisce che il suo decesso
è avvenuto il 2 maggio nella sezione di Torreselle di Piombino dell'ospedale di Castelfranco V.to.

Trascrizione

L'anno millenovecentoquarantacinque addì ventisette Settembre alle ore dieci nella Casa Comunale.
Io Giuseppe Bortolatto Segretario Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Treviso delegato, avendo ricevuto dall'Ufficiale dello Stato Civile di Piombino Dese copia di atto di morte trascrivo qui per intero la copia stessa che è del seguente tenore:
«L'anno millenovecentoquarantacinque, addì tre del mese di maggio alle ore nove e minuti trenta nella Casa Comunale. - Io De Grandis Oddo, applicato Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Piombino Dese per delega del Podestà, avendo ricevuto dal Direttore dell'Ospedale Civile di Castelfranco Veneto, Sezione Torreselle, un avviso di morte con la data odierna che munito del mio visto, inserisco nel volume degli allegati a questo registro, do atto che:
Il giorno due del mese di Maggio dell'anno millenovecentoquarantacinque alle ore sedici e minuti zero nella casa posta in Borgo C al numero civico cinquantotto è morto Merenda Giorgio dell'età di anni diciotto di razza ariana residente in Treviso, che era nato in Napoli da Ottaviano, studente, e da Rubinacci Elena residente in ... e che era celibe.
L'Ufficiale dello Stato Civile f.to Oddo De Grandis».
Eseguita la trascrizione ho munito del mio visto ed inserito la copia suddetta nel volume degli allegati a questo registro - L'Ufficiale dello Stato Civile [...]


Ulteriori informazioni tratte dal foglio matricolare
Merenda Giorgio, classe di leva 1927, matricola 51148 quater , Distretto di Treviso (28). Figlio di Ottaviano e di Rubinacci Elena, nato il 20.9.1927 a Napoli.
«Considerato come arruolato nell’Esercito per aver fatto parte dal 1 Marzo 1944 al 29 Aprile 1945 della formazione partigiana “Brigata” C. Battisti in Treviso. Con la qualifica gerarchica di Capo servizi.
Morto nel fatto d’arme di Treviso il 29.4.1945 come da foglio notizie per le variazioni matricolari N° 70706 della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Commissione Regionale Qualifica Partigiani che hanno operato nel Veneto».
Timbro
«Equiparato a tutti gli effetti (escluso il compimento degli
obblighi di leva), per il servizio partigiano anzidetto, ai militari volontari
che hanno operato in Unità regolari delle Forze Armate nella Lotta di
Liberazione (D.L. 6/9/1946 n. 93)».
“Parificato il 18 ott. 1958”

Motivazione della medaglia d'argento
Merenda Giorgio
di Ottaviano e Rubinacci Elena
nato a Napoli - cl. 1927
[...]
«Diciassettenne partecipava a numerose e rischiose azioni di guerra, dimostrando cosciente coraggio, spirito di abnegazione e sprezzo del pericolo.
Offertosi volontario in una pattuglia di punta destinata a tenere agganciate le retroguardie nemiche, si lanciava arditamente all'attacco di un reparto di SS tedesche cadendo nel folto della mischia, mortalmente ferito.
Raccolto dopo alcune ore, si spegneva fiero del dovere compiuto».
S. Marco di Resana, 29 aprile 1945
Decreto 24 aprile 1948 - G.U. 179/48


Medaglia d'argento al valor militare concessa al partigiano Giorgio Merenda.
(Archivio privato del nipote Fabrizio Galeotti)

Citazioni sulla morte di Giorgio Merenda
Gino Sartor, comandante della Brigata “Cesare Battisti”

«Ricevuto l’ordine del comando della Brigata di mandare un contingente di uomini in Castelfranco per l’occupazione della città ed essendo la maggior parte degli uomini in [...] azione, il comando di battaglione riuscì a mettere insieme diciotto uomini e ad inviarli in Castelfranco alle ore 5 del 29 aprile agli ordini del tenente Sandro Pomini.
Il gruppo fu attaccato in S. Marco [di Resana] da circa 200 tedeschi asserragliati nelle case. Nell’azione furono lasciati sul terreno tre morti, tra cui il comandante Pomini, due feriti e tre prigionieri. Uno dei feriti [Giorgio Merenda] è in seguito deceduto».

(Relazione sulle azioni del battaglione “Sandro Pomini” per la Liberazione [di Castelfranco V.to], Diari storici ..., pp. 26-28)


Don Domenico Foscaro, arciprete di Cavasagra

«Il 30 aprile – durante la liberazione – forse per mancanza di organizzazione e un po’ per inesperienza, si ebbero due vittime ed un ferito fra i patrioti. La prima delle vittime fu un certo Durigon Angelo da Fossalunga, freddato da un gruppo di sbandati tedeschi, proprio sui cancelli dell’Agenzia Comm. Frova; la seconda delle vittime, il giovane Giorgio Merenda, qui sfollato da Treviso, morto in seguito a ferite riportate in combattimento». (Cronistorie ... 1939-1945, p. 673)

Don Marcello Favero, parroco di San Marco di Resana


Giorgio Merenda, partigiano ferito dai tedeschi a San Marco di Resana TV il 29 aprile 1945.
Cronaca del parroco di S. Marco don Marcello Favero.
(Da ''Cronistorie di guerra 1939-45 ... '', a c. di Erika Lorenzon)

Trascrizione

«Il giorno 29 Aprile si ebbe stato d'assedio in tutto il paese, in modo tale che si poté celebrare solo una messa e privatamente, pur essendo domenica. Il fatto fu dovuto ad un esiguo gruppo di partigiani che tentarono di far deporre le armi a circa 300 germanici in ritirata, che fin dal mattino per tempo si erano installati nelle case.
Nella collutazione i partigiani tentarono la fuga, ma tre furono uccisi e seviziati, e questi sono i loro nomi: 1 - Pomini Sandro di Barcon [Medaglia d'argento al VM, diede nome al Gruppo Brigate democristiane di Treviso] - Cecchetto Santi di Albaredo - 3 - Pasqualetto Romeo di C[astel]franco. Un quarto di Treviso, sfollato a Cavasagra [Giorgio Merenda] ferito mentre fuggiva morì alcuni giorni dopo». (Cronistorie di guerra 1939-45 ... , a c. di Erika Lorenzon, p. 393)

Gianfranco Corletto, storico

«L’alba del 29 aprile si schiude con un primo tributo di sangue, funesto presagio del giorno più tragico dell’insurrezione. Il contingente del “Pomini”, mentre tenta di raggiungere i reparti, concentrati a San Giorgio [in Borgo Padova di Castelfranco Veneto, presso le scuole, cfr. Relazione Sartor, Diari Storici online, p. 24], incontra sulla strada di S. Marco [di Resana] un’autocolonna tedesca, la stessa respinta nella notte dalle forze partigiane. I patrioti attaccano, ma il piombo tedesco colpisce a morte Sandro Pomini, Romeo Pasqualetto e Sante Cecchetto, tutti e tre di anni 21; Giorgio Merenda, ferito gravemente, muore poche ore dopo».
(Masaccio e la Resistenza tra il Brenta e il Piave, p. 207)


Partigiani uccisi dai tedeschi: Giorgio Merenda, Sandro Pomini, Romeo Pasqualetto e Santi [Sante] Cecchetto - 
Il punto in cui furono uccisi i quattro partigiani provenienti da Vedelago
(e si trova la lapide che li ricorda), all'uscita dalla curva che da S. Marco di Resana
immette nella strada che porta a Campigo e Castelfranco Veneto. (Google Street View, 2016).

Lapide partigiana - 
San Marco di Resana (TV), lapide in memoria di Giorgio Merenda e degli altri tre partigiani della
Brigata Cesare Battisti provenienti da Vedelago - Sandro Pomini, Romeo Pasqualetto 

e Santi [Sante] Cecchetto - uccisi dai tedeschi il 29 aprile 1945 dopo la curva che immette in via Monte Grappa,
la strada che porta a Campigo e a Castelfranco Veneto. (Foto: 15.2.2018)

Testo dell'iscrizione
Sandro Pomini
Romeo Pasqualetto
Giorgio Merenda
Santi Cecchetto

Nell'entusiasmo benedetto
della giovinezza pura
qui caddero già presso alla meta
in difesa dell'ideale
cui da lungo tempo
s'erano immolati nell'ombra
perché l'Italia
fosse libera e Cristiana

Guerra di Liberazione
Corpo Volontari della Libertà
Brigata Cesare Battisti

29 aprile 1945

Significativo l'accenno alla lotta per un'Italia "libera e Cristiana", a ricordare i tanti volti della Resistenza.


Un articolo del Gazzettino (9 maggio 1946)


Giorgio Merenda, partigiano in forza alla brigata della Democrazia Cristiana Cesare Battisti,
 ucciso sulla strada di San Marco di Resana (TV), 
viene ricordato in un trafiletto del Gazzettino il 9 maggio 1946.
(Insmli, fondo CVL_b 167 fasc 546b_Merenda Giorgio)

Trascrizione

Giorgio Merenda

«La fiamma di una ardente giovinezza si spegneva il 2 maggio 1945, a S. Andrea di Cavasagra, mentre la idra teutonica spianava le ultime armi omicide contro le forze prorompenti della liberazione.
Lontano dal padre adorato, che languiva in un campo di concentramento, per non aver voluto macchiare l’onorata divisa di ufficiale dell’Esercito, Giorgio Merenda aveva dato, a 17 anni, tutta la sua attività nelle file partigiane, sotto l’emblema dello scudo crociato, militando nella brigata Cesare Battisti*.
Educato nel seno della famiglia alle più nobili tradizioni di amor patrio, di dirittura morale, di fede religiosa, Giorgio Merenda lasciava gli studi per impugnare le armi della riscossa nazionale; attivissimo, impetuoso, era riuscito a procurare armi preziose e utili informazioni all’organizzazione clandestina, nella quale era pure ardimentoso elemento di collegamento.
Mentre le campane suonavano a distesa, per salutare la nuova aurora della Patria, Giorgio Merenda si spegneva tra le braccia della sua mamma, nel bacio di quella fede per la quale, combattendo, era caduto».
*La brigata Cesare Battisti era a direzione Democristiana. Comandante: Gino Sartor, futuro sindaco DC di Castelfranco e fratello del deputato DC Domenico, pure lui impegnato nella Resistenza.

Sorella di partigiano? Licenziata!

La sorella del caduto partigiano Giorgio Merenda, Anna, viene licenziata dopo la
Liberazione dal Distretto militare di Treviso, dove lavorava come impiegata civile.
Archivio Istresco, n. inv. 009, fasc. 4 -
In questa busta d'archivio sono numerose le testimonianze di discriminazioni
e di rifiuti di assumere ex partigiani, sia da parte di Enti pubblici, sia da parte di aziende private.
Restando alla lettera di Caporizzi, il citato fratello partigiano di Giorgio, si chiamava Paolo
(1923-1987), ma la sua attività clandestina, al di là della diserzione dal 29° C. M. P. della RSI, non è nota.
Mentre di Anna Merenda (1922-2004) sappiamo dal figlio (Fabrizio Galeotti)
che aveva pure lei collaborato con la Resistenza tenendo dei contatti
con la partigiana milanese Lia Bellora.
Dopo il fermo richiamo del comandante della Piazza di Treviso, il licenziamento
venne ritirato e Anna continuò a lavorare al Distretto fino alla pensione.

Trascrizione
Stralcio [1]   - 17 luglio 1945
Al Comitato di Liberazione Nazionale Provinciale di Treviso
e, per conoscenza,
Al Comando del Distretto Militare di Treviso
Oggetto: Impiegata civile Merenda Anna
La nominata in oggetto, attualmente in servizio presso il locale Distretto
militare, ha avuto notizia dal proprio capo ufficio del suo licenziamento.
Poiché pare che altro personale, già aderente alla Repubblichetta, resti in
servizio, si prega prendere in seria considerazione il caso della Merenda,
figlia di ufficiale superiore internato in Germania [e] non aderente, sorella
di due partigiani, ai quali ha dovuto provvedere durante il periodo della lotta
clandestina col suo stipendio e coll’assegno di prigionia del padre, avendo
ancora due persone a carico.
Si fa presente che uno dei fratelli è caduto per la causa della libertà, ad opera
dei tedeschi.
Si prega pertanto codesto Comando di voler far prendere in esame il caso, e
di dare la dovuta considerazione al contributo dato alla causa della libertà dalla
famiglia Merenda.
Il comandante militare provinciale
Ennio Caporizzi

[1] L’ufficio Stralcio del Comando Militare Provinciale (Comandante Ennio Caporizzi, vice comandante Umberto Romagnoli) si occupava della smobilitazione dei partigiani e del loro inserimento nella vita civile. Cesserà ufficialmente la sua attività il 30 settembre 1945, da quella data ogni questione passava all’ANPI», (Borghi, Dopo la guerra, [...] , p. 262)

Una corsa ciclistica in ricordo del partigiano Giorgio Merenda


Una corsa ciclistica - valida per il campionato veneto dilettanti [la "Popolarissima"]
e organizzata dall’Unione Ciclisti Trevigiani - è intitolata nel dopoguerra
al partigiano Giorgio Merenda. (Il Gazzettino, 1 maggio 1947)
Trascrizione

«Con questa II edizione del "Trofeo Giorgio Merenda" per dilettanti, l'Unione Ciclisti Trevigiani entra nel vivo della sua attività del 1947.
L'indovinato percorso che si snoda per 140 km. tra la pianura e le Prealpi della nostra provincia e la già assicurata presenza dei più bei nomi del dilettantismo triveneto, lombardo ed emiliano, la ricca dotazione di premi conferisce il più lusinghiero successo alla gara che si correrà domenica 4 maggio.
L'anno scorso vinse Annibale Brasola e la U.C.T. si aggiudicò il Trofeo, per merito di [Giovanni] Pinarello e Tessaro.
Il percorso quest'anno è il seguente: Treviso, Quinto, Salvatronda, Castelfranco, Asolo, Cavaso, Pederobba, Fener, Valdobbiadene, Combai, Miane, Follina, Pieve di Soligo, Conegliano, Treviso.
La gara è valevole quale II prova del Campionato veneto dilettanti.

Il ricordo di Giorgio Merenda nel mausoleo dei partigiani di Treviso.


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